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LA CITTÀ MODERNA IN SABA, CAMPANA, CARDARELLI: L'ARCHETIPO BAUDELAIRE

Giulio, Rosa

Forum italicum, 2011-03, Vol.45 (1), p.32-54 [Periódico revisado por pares]

London, England: SAGE Publications

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  • Título:
    LA CITTÀ MODERNA IN SABA, CAMPANA, CARDARELLI: L'ARCHETIPO BAUDELAIRE
  • Autor: Giulio, Rosa
  • Assuntos: 1800-1899 ; 1900-1999 ; Baudelaire, Charles ; Campana, Dino ; Cardarelli, Nazareno ; city ; Flowers of Evil ; French literature ; Italian literature ; Les Fleurs du mal ; poetry ; Saba, Umberto
  • É parte de: Forum italicum, 2011-03, Vol.45 (1), p.32-54
  • Descrição: L'archetipo di città moderna — creato dall'immaginario di Baudelaire e ripreso in maniera visionaria da Rimbaud — è fortemente presente nella poesia italiana degli albori del Novecento, di Saba, Campana e Cardarelli. L'analisi intertestuale attesta in che modo la labirintica metropoli moderna, che già nella seconda metà dell'Ottocento attira e respinge con la sua ambigua fascinazione il poeta di Les Fleurs du mal, si trasformi nello scenario inquietante della mercificazione e della società di massa. In tale contesto è analizzata la lirica, Le cygne, tra le più alte della poesia di tutti i tempi, in cui nella sovrapposizione della vecchia e della nuova Parigi è possibile leggere la figura della perdita e della privazione, della separazione e dell'esilio, quali espressioni stranianti della tentacolare città moderna. Questo archetipo, definitivamente fissato da Baudelaire (e da Rimbaud) nell'immaginario poetico, si ritrova, all'inizio del Novecento, nella lirica di Saba, nell'ossimorica scontrosa / grazia della sua Trieste, negli aspetti più squallidi dell'esistenza vissuta tra gli inferni cittadini, negli elementari livelli di vita dell'anonima e brulicante folla, a cui le segrete pulsioni del poeta, quasi religiosamente, aderiscono. La presenza dell'archetipo Baudelaire è indagata anche nei Canti orfici di Dino Campana, dove le vie tortuose (tra postriboli e taverne) delle città tumultuose, che si presentano al poeta come allegorie del panorama scheletrico del mondo, evocano gli aspetti più arcani dei paesaggi urbani dei Tableaux parisiens. Le città di Campana, la sua Faenza, Firenze, Bologna e soprattutto Genova, ma anche qualche metropoli d'oltreoceano, come Montevideo, con il fascino dell'artificiale e dell'inorganico, la febbre di denaro e di successo immediato, il trionfo di tutte le forme possibili di prostituzione richiamano nelle visioni e nelle espressioni le spleenetiche e desolate immagini di Baudelaire (e di Rimbaud). La fugitive beauté delle Fleurs ritorna poi nell'Adolescente di Vincenzo Cardarelli, dove la fanciulla, che si muove in un'aura di sacro mistero, conferma l'ascendenza baudelairiana della figura femminile, fugacemente intravista tra la folla anonima di una grande città. La produzione letteraria di Saba, Campana e Cardarelli, esaminata limitatamente all'arco temporale 1911–1913, assunto come campione della lirica del primo Novecento italiano, documenta come l'archetipo Baudelaire di città moderna sia ormai parte imprescindibile della memoria poetica contemporanea.
  • Editor: London, England: SAGE Publications
  • Idioma: Inglês;Italiano

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