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Atene traboccante di gloria

Cecconi, Niccolö

Historia : Zeitschrift für alte Geschichte, 2023-04, Vol.72 (2), p.191-213 [Periódico revisado por pares]

Stuttgart: Franz Steiner Verlag

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  • Título:
    Atene traboccante di gloria
  • Autor: Cecconi, Niccolö
  • É parte de: Historia : Zeitschrift für alte Geschichte, 2023-04, Vol.72 (2), p.191-213
  • Descrição: Keywords: Roman Athens, Flavian period, Domitian, Dio Chrysostom, Statius, Claudius Tiberius Hipparcus Riflessioni sulla cultura urbana di una polis in eta flavia Athens Overflowing with Glory Reflections on the Urban Culture of a Polis in the Flavian Age Riflessione preliminare Molto e cambiato da quando Plinio il Vecchio, a proposito di Atene, sosteneva che: "Libera haec civitas nec indiga ullius praeconi amplius; tanta claritas superfluit".1 Tale premessa sembrera lapalissiana, eppure di quellAtene d'etâ flavia, ereditiera delle glorie del passato e tanto celebre da non aver bisogno di presentazioni, conosciamo solo disarticolate testimonianze, generanti un'immagine della citta assai evanescente e sfocata. Atene, in particolare, appare nei versi del poeta partenopeo come una "quasiroman city".16 Stazio, del resto, era narratore ecumenico, capace di armonizzare artificialmente l'identitâ greca e latina dell'impero: egli era considerato il continuatore dell'epica, un cantore assimilabile ad Orfeo e un demiurgo analogo ad Anfione tebano,17 ma al contempo incarnante un uomo del suo tempo e del suo spazio, erede di una tradizione letteraria che fondava le radici sull'epica virgiliana e sull'erudizione ciceroniana.18 Egli, dunque, pur ispirandosi alla rapsodia omerica e alle tragedie di etâ classica, aveva scelto di formulare idee e linguaggi basandosi sul modello culturale a lui piu consono. Come un Optimus Princeps, Teseo uccide il tiranno, ristabilisce la legge divina invocando le anime dei morti e facendosi portatore di quei valori civici propri della romanitâ.21 Appare evidente che Stazio, comparando Atene a Roma e Teseo a un imperatore, voleva caparbiamente ribaltare quella prospettiva fondata in etâ augustea da Dionigi di Alicarnasso, secondo cui Roma rappresentava una polis eccellente e i Romani i migliori tra i Greci.22 Sulla scorta di Dionigi, tuttavia, Stazio silenziava, con nuovo vigoroso piglio, quei rumori che vedevano nelle origini di Roma un carattere meno nobile di quello delle poleis elleniche.23 1.3Due punti di vista Una lettura comparata delle fonti testé esaminate offre l'opportunita di rilevare una differenza di orientamento ideologico, ove emergono prospettive diametralmente opposte, espresse l'una in greco e l'altra in latino. L'imperatore, infatti, lo aveva perseguito e condannato all'esilio nell'82 d. C. La dolorosa esperienza esiliaca fu cosi significativa da diventare oggetto delle orazioni XIV e XV, sulla schiavitu,27 e della XIII, che il sofista aveva pronunciato proprio ad Atene, quando gli era stato permesso di rimpatriare una volta caduto il principato domizianeo.28 A questo proposito il pensiero dell'oratore di Prusa risulta assai rilevante, poiché le sue opere rappresentavano la rifioritura della prosa greca dopo mezzo secolo di silenzio.29 Si ricordi, inoltre, che era stato proprio Dione nei Discorsi ai Nicomediesi, nel Secondo Tarsico e soprattutto nel Rodiese, a incitare i cittadini a mantenere saldi i valori tradizionali e a evitare condotte umilianti nei confronti dell'impero flavio,30 sconsigliando loro, tuttavia, di mettersi apertamente contro Roma, sfuggendo superflue e rovinose repressioni militari. Per Dione, gli Ateniesi erano un esempio di bassezza e Atene la citta che aveva condotto l'Ellade allo stremo, preparando un inevitabile asservimento ai conquistatori stranieri:31 un pensiero su Atene, quello dioneo, che invero faceva da pendant a ciö che altri intellettuali, uno fra tutti Plutarco, pensavano delle contemporanee famiglie egemoniche elleniche.32 A Dione, Musonio Rufo, Apollonio e dunque a Plutarco, si contrapponeva Stazio, poeta partenopeo e filelleno, si, ma intimamente latino, nella cui visione Atene corrispondeva a una citta ideale, seppur archetipica, che aveva acquisito valore vestendo i panni della romanita.
  • Editor: Stuttgart: Franz Steiner Verlag
  • Idioma: Italiano

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